martedì 23 febbraio 2021

VORREI



Tutte le parole dette. Tutte quelle ascoltate.

Mi siedo, accendo il toscano.

Non c’è niente di nuovo, questa notte, soltanto io e te e i nostri racconti già ruminati e digeriti.

Il difficile, alla nostra età, è mettere a fuoco gli oggetti, leggere un menù, o le linee confuse del nostro futuro strette nel palmo della mano.

Un amico mi telefona. E’ in difficoltà e io non so come aiutarlo. 

Spio dalla finestra le case della gente, ognuno è chiuso in una stanza, sotto una lampadina a guardare oltre una finestra che affaccia ad altre case, altre luci.

Quando mi dici che dovrei bere meno, sorrido. 

E’ che vorrei vedere più di quello che vedo, e scriverne meglio.

Vorrei essere un uomo migliore, per me, per te, per il mio amico. 

Vorrei, per una volta, dire “Ci sono io, non c’è problema”.

Vorrei, vorrei… senti come scivola, compiaciuto nella sua impotenza, il condizionale, come pervade la stanza, sotto la lampadina. 

E se ne va, da appartamento ad appartamento, a rincorrere altre speranze, dentro altre teste.

Le lampadine si spengono, i desideri vanno a dormire, resta un lampione che sembra uscito da un quadro di Magritte.

Può darsi che noi tutti si fluttui a mezz’aria, contro il cielo di settembre,

incapaci a volare, stanchi di camminare.

E restiamo lì, a galleggiare appesi ai nostri sogni, palloncini colorati trattenuti dallo spago dei nostri vorrei.


Nessun commento:

Posta un commento

MEZZAPORZIONE

Mezzaporzione arrivò come uno dei tanti lavapiatti da quell’intrigo subdolo di vicoli sporchi e depravati che tanto piacciono al turista in ...