martedì 23 febbraio 2021

MALEDETTI PIOPPI



E quei pioppi erano alti, brigadiere, e bisognava tagliarli, e il nostro babbo ce lo diceva sempre, ridendo e scatarrando dalla maschera dellossigeno, ve li lascio tutti, gli alberi, brutti bastardi, ma ve li lascio a tutti e tre, delinquenti scansafatiche, che voglio vedere come vi azzufferete!”. E poi l’è morto, il babbo, e il Giuan piangeva, perchè sa, brigadiere, è vero che ci aveva la passione delle donne e del gioco, ma aveva cuore, il Giuan. 

Il Carlo, invece, aveva testa, e per fare i conti era il più bravo. Quando mamma morì fu il Carlo che si occupò di tutto, dalla bara ai fiori. Il Giuan era andato al night, e io ero troppo piccolo. Mi fecero restare col babbo, una bestia rabbiosa che continuava a inveire contro la mamma brutta zoccola impestata, mi ha lasciato con questi tre lazzaroni per farmi dispetto!”. Fu quella notte che Carlo lo colpì, un pugno solo che gli ruppe la mascella, e lo lasciò steso in cucina, finchè non tornò Giuan a tirarlo per le ascelle dentro il letto. Bastardi! Siete tre bastardi! E vostra madre era una troia!” Anche con la bocca fratturata il vecchio riusciva ad insultarci. Giuan e Carlo si capivano, brigadiere. Non si amavano, ma sapevano spalleggiarsi per difendersi dal bastone del babbo. Io, che ero il più piccolo, quante volte mi hanno salvato dalle busse, prendendosi i colpi destinati a me. Facevano sempre a gara a chi era il più forte, chi resisteva di più alle sferzate, e il Carlo vinceva, ma il Giuan, lui, piaceva alle donne e guidava la moto, e faceva il playboy al night.

Quando il babbo morì, Carlo non voleva spendere neanche una lira, per seppellirlo, ma Giuan insistette. Volarono parole grosse, sulleredità e su quei pioppi da tagliare, ma io non credo, brigadiere, che fossero i soldi. Gli è che erano persi, senza il vecchio da odiare, e tutta quella rabbia, tutto quel sangue, non sapevano dove metterlo, ora. Tu stanne fuori, Gino!” era tutto quello che riuscivano a dirmi, quando cercavo di farli ragionare. E più il Giuan passava le ore tra puttane e motori, più il Carlo diventava come il vecchio, sputando dove passava e ringhiando insulti incomprensibili.

Così presi coraggio, un giorno, e gli dissi, a tutti e due, tagliamo i pioppi e vendiamo tutto, e poi, ognuno per la sua strada, che di male ne abbiamo visto e fatto per una vita intera.

E loro, zitti, a guardarsi in tralice, e poi il Carlo dice che ho ragione, facciamola finita.

Lei sa come si taglia il pioppo, brigadiere? Il pioppo ci ha lanima dolce, dentro, e fai la tacca con la motosega, ma poi devi piantare la punta al cuore, perchè altrimenti si apre a metà tutto il fusto, e ti porta via. E il Carlo dice al Giuan, vieni qui, aiutami a spingere lalbero. E il Giuan, mi guarda, e sorride. Butta il casco e la motosega e va a spingere.

Anche il Carlo mi guarda, mentre fa la tacca al tronco, mi guarda come per dire Alè Gino, stai a vedere che bello scherzo che gli faccio” E attacca la motosega, ma di piatto, e lalbero grida, e poi si spacca. E io son lì, brigadiere, a sentire lo schiocco, a vedere il fusto spaccarsi a metà e volare verso il cielo, e la testa del Giuan sembra un pallone calciato dal portiere per la rimessa, e il sangue cade sul campo dei pioppi, maledetti pioppi del vecchio. E non dico niente, brigadiere, non un suono, quando Carlo spegne la motosega e mi guarda, e guarda il corpo di Giuan, le mani ancora attaccate al tronco e la testa venti metri più avanti. E il vento passa tra i pioppi, leggero, guardo il cielo azzurro tra i rami. Carlo si è chinato e sputa sul corpo del Giuan. E allora io tiro fuori la roncola, e non dico niente, brigadiere, proprio niente, mentre glie la pianto in testa, e lo guardo scivolare per terra. E rimango tra i pioppi. E allora urlo, brigadiere, urlo che gli volevo bene, a tutti e due, ma quando si nasce da erba grama, si diventa brutta gente.

E speravo di mettere tutto a posto, che la mamma me lo aveva detto, prima di morire, tieni docchio i tuoi fratelli, Gino, che sono teste matte, come tuo padre.

E invece sono stesi per terra, tutti e due, mamma, non sono mica riuscito a farli ragionare, e magari se ceri tu, che quando gli sorridevi mentre si litigavano per il pane, poi ridevano anche loro, e qualche volta li ho sentiti anche cantare, mentre caricavano il fieno.

E qualche volta li ho visti anche sereni, quando il babbo era troppo ubriaco per coricarli di botte.

E adesso, brigadiere? A chi li vendiamo, i pioppi?

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